
Perché scegliere un percorso di Coaching?
Uno strumento utile per i singoli e le aziende.
Il coaching è uno strumento per lo sviluppo personale e professionale.
Il metodo è regolamentato dalla norma UNI 11601- 2015, che stabilisce i requisiti minimi del servizio, rientrando invece il ruolo del Coach tra le professioni non organizzate disciplinate dalla legge 4/2013.
Intraprendere un percorso di coaching risponde all’esigenza di miglioramento e realizzazione delle proprie aspirazioni, siano esse nella sfera privata o in quella professionale.
L’intervento del Coach non è di tipo terapeutico, anzi è suo dovere rimandare la persona ad altri tipi di servizio se ne riconosce l’esigenza; invece, è di supporto nella definizione di obiettivi e strategie, nonché nel monitoraggio dei risultati raggiunti.
Alla base dell’intervento di coaching c’è la relazione facilitante, che consente un dialogo senza pregiudizi in un clima di fiducia. Attraverso domande e feedback, la persona aumenta la sua consapevolezza e la sua autodeterminazione, avendo modo di fissare con chiarezza e autonomia l’obiettivo da raggiungere, i tempi e le modalità.
L’efficacia del metodo risiede proprio nella motivazione al raggiungimento dell’obiettivo (cosiddetta intrinseca), che aumenta nel momento in cui è la persona stessa a definirne liberamente tutte le componenti (cosa, quando, come…).
Quando è l’azienda a scegliere il coaching per ottimizzare le performance dei suoi dipendenti, manager o executive, è importante che funzioni bene la triangolazione tra: i destinatari effettivi dell’intervento, il Coach e il committente. Gli obiettivi di miglioramento, siano essi la leadership, la gestione del tempo, il team building, la comunicazione ecc. vanno innanzi tutto condivisi e la loro interiorizzazione vagliata costantemente, alternando sessioni individuali con sessioni di gruppo.
In Italia il coaching è ancora poco utilizzato, sono soprattutto le grandi aziende a conoscerlo e sfruttarlo, prendendo le mosse dalle multinazionali straniere. Ad Es. circa il 93% delle aziende statunitensi utilizza il coaching traendone un sostanziale aumento della produttività ed efficienza.
L’obiettivo ultimo del coaching resta comunque il benessere complessivo della persona, che sceglie di volta in volta la sfera di intervento. Di riflesso per l’azienda il miglioramento delle performance è dato da un generale aumento del benessere organizzativo, somma degli interventi sui singoli.