
Coaching e ricerca del lavoro: uno strumento utile per essere efficaci.
Spesso quando si parla di Career Coaching o coaching di carriera, subito si pensa alla classica revisione del cv o alla simulazione di un colloquio di lavoro incarnando il candidato ideale.
Quest’idea è del tutto fuorviante.
Ben potendo il percorso di coaching essere integrato dalla consulenza di carriera (con relativa revisione del cv, bilanciamento delle competenze, orientamento ecc.), le due attività si completano ma non si identificano.
Come già più volte sottolineato, il coaching è un metodo fondamentale per l’acquisizione di consapevolezza, dei propri obiettivi e dei propri mezzi. Il ruolo del Coach non è quello di dare consigli o istruzioni e tantomeno trasferire nozioni, cosa che invece si richiede ad un consulente.
Prima di lanciarsi nella revisione del proprio cv, di ricercare annunci, di candidarsi e presentarsi al mondo del lavoro, occorre conoscersi profondamente, capire fino in fondo i propri desideri e in seconda battuta fissare degli obiettivi realizzabili.
Tanto più gli obiettivi sono raggiungibili quanto più si sono analizzati gli strumenti a disposizione, intesi come capacità e competenze, ma anche come fattori relazionali e ambientali che possono favorire le proprie scelte e la loro attuazione.
La fase di fissazione dell’obiettivo è la più importante e forse la più difficile.
A volte ci si accorge in età avanzata che i traguardi raggiunti non sono quelli realmente voluti, o quelli che davvero ci rendono felici; forse erano stati fissati obiettivi che non erano davvero i propri.
Citando un famoso aforisma di Seneca: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.
Fare un percorso di coaching serve per interrogarsi sui perché (la motivazione che ci spinge verso un obiettivo), sui come (in che modo raggiungerlo), sui quando (che tempi darsi) e sui chi (quali sono i facilitatori e gli ostacoli sulla nostra strada), aumentando di conseguenza la propria efficacia.
Una volta risposto a queste domande, si può ideare un piano d’azione che verrà messo in atto con tanta buona volontà. Solo allora si potrà intervenire con la parte consulenziale.
In questo modo sarà più facile sapere cosa scrivere sul proprio curriculum, perché saranno già chiari i punti di forza, le esperienze significative al fine del ruolo che abbiamo scoperto essere quello realmente desiderato.
Allo stesso modo candidarsi agli annunci non sarà uno sparare nel mucchio, ma una scelta consapevole di che posizione, quale azienda, che tipo di ambiente e benefit sono per noi essenziali.
Analizzare ogni singolo aspetto serve proprio per evitare di essere scartati sia prima ancora di essere visti, sia in una fase avanzata delle selezioni. Scartati perché visibilmente indecisi, perché si sono millantate competenze inesistenti, perché invece non sono emerse le proprie doti; o ritirati perché insoddisfatti; oppure una volta accettato il lavoro, rimanere irrimediabilmente scontenti.